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La guida in stato di ebbrezza è una grave infrazione al Codice della Strada e comporta un serio rischio per la sicurezza stradale. Per colpa di una sola persona, ci possono essere pesanti conseguenze per tutti: conducenti di altri veicoli, passeggeri, pedoni sulla strada.
L’alcol è insidioso perché gli effetti variano da soggetto a soggetto e cambiano a seconda del tempo e delle circostanze; molto dipende se hai bevuto a stomaco vuoto o pieno, se hai assunto farmaci o peggio droghe, se sei stressato, nervoso, depresso, se sei arrabbiato con il mondo o semplicemente vuoi dimostrare di non avere paura di nulla.
L’alcol è stato definito come il “lubrificante sociale” per eccellenza: per essere più disinibiti, per ballare meglio, per essere più spiritosi, per ridere in compagnia o cantare canzoni da osteria. Nessuno vuol negare che l’alcol, se assunto in modiche quantità, può “scaldare l’atmosfera” e aiutare chi è di solito timido e introverso a lasciarsi un po’ andare, né nessuno vuole convincerti che commetti un grave peccato a “farti un bicchierino”: semplicemente, devi imparare a “bere” con intelligenza e soprattutto, DOPO AVER BEVUTO, NON DEVI GUIDARE.
O bevi o guidi: è molto semplice il concetto, ed è anche semplice applicarlo.
Se esci in compagnia, a rotazione nominate una persona come autista, con il compito di non bere. Se nessuno vuol rinunciare ad un bicchierino valutate la possibilità di prendere un taxi o un bus navetta, o di andare a piedi.
Se sei l’unico guidatore disponibile, rassegnati, non devi bevi oppure, se hai bevuto, aspetti di smaltire gli effetti dell’alcol.
Esistono apparecchi portatili che misurano il tasso alcolico semplicemente soffiandoci dentro: gli etilometri. Nella versione usa e getta, gli etilometri costano pochi euro e ti permettono di avere la sicurezza quasi matematica di essere nei limiti di legge.
Come vedi le alternative sono molte, e sono tutte decisamente più intelligenti che mettersi a guidare in uno stato psichico alterato dall’alcol.
Negli ultimi anni, in linea con l’Unione Europea, l’Italia ha stabilito infrazioni e pene più pesanti per chi guida sotto l’effetto dell’alcol, rispetto al passato. Ultimamente anche i giudici tendono a essere molto severi verso i conducenti sorpresi a guidare in stato di ebbrezza. In Parlamento è allo studio una legge sull’omicidio stradale con l’intento di fermare le cosiddette stragi del sabato sera: ricordiamo chel’incidente stradale è la prima causa di morte tra i giovani, nel mondo occidentale.
Il Codice della Strada regola la materia negli articoli 186 e 186 bis: questo vuol dire che gli agenti, quando fermano i conducenti e compilano il verbale, fanno riferimento a questi articoli.
Oltre agli articoli 186 e 186 bis del codice stradale, per i casi più gravi il giudice consulta gli articoli 589, 590 e 688 del codice penale.
Di norma l’agente di controllo quando ferma il conducente prima fa un pre-test e poi, se ci sono sospetti fondati, procede al test dell’etilometro. Sono entrambi strumenti che misurano la concentrazione alcolica dell’aria espirata (bisogna soffiarci dentro). In pochi minuti il risultato del test è noto ed ha valore legale. Non ci sono contro-test e il conducente non può richiederli.
Le sanzioni sono proporzionate alla gravità dell’infrazione: se il tasso alcolemico rientra nella fascia A (tra 0,51 e 0,80 g/l) ci sarà una pesante sanzione di 531 euro e la sospensione della patente per un minimo di 3 mesi; se rientra nella fascia B (tra 0,81 e 1,5 g/l) ci sarà una sanzione di 800 euro e la sospensione della patente per un minimo di 6 mesi; se rientra nella fascia C (superiore a 1,5 g/l) c’è il penale e si arriva a una multa di 1500 euro come minimo, alla sospensione della patente per minimo 1 anno, alla confisca del veicolo e a un processo davanti a un giudice. Con la confisca il veicolo viene sequestrato – il conducente non lo rivede più!! Queste sono indicazioni di massima, perché sono gli agenti di controllo e i giudici a stabilire i provvedimenti opportuni in base alla gravità del reato.
Anche dopo il “fattaccio” – ovvero essere stati fermati, essere risultati positivi al test, pagato la multa, avuto la patente sospesa, ecc. – sono previste delle visite mediche di controllo al SERT per accertarsi che il conducente non sia un alcolista. Dunque: altro tempo “perso” per prendere gli appuntamenti ed essere visitati con, in più, la nota spiacevole di essere trattati come degli alcolizzati (questo a detta di chi ha dovuto fare queste visite).
Prima di tutto, bisogna precisare che non esiste una formula matematica che stabilisce quante e quali pene infliggere a chi ha compiuto questo tipo di reato: molto dipende dalla situazione, dalle attenuanti e dal giudice. Il giudice per emanare una sentenza che sia la più giusta possibile fa riferimento ad altri giudici che si sono espressi prima di lui.
Per avere un’idea di come la giustizia si regola nei confronti di chi guida in stato di ebbrezza, può essere utile la letture delle sentenze della Corte di Cassazione Penale – Quarta sezione , che si occupa di molti reati tra cui quelli in materia di circolazione stradale (come indicato in questo documento)
Se però hai problemi legali in corso, ti consigliamo di parlarne con il tuo avvocato perché non abbiamo certamente le competenze per gestire direttamente e nella maniera più corretta la tua problematica.
FONTE: PATENTEONLINE.IT